La funzione del legame di attaccamento è di determinare un modello di relazione basato su un senso di fiducia, contenimento e di “base sicura”.
E’ stato John Bowlby a definire il concetto di base sicura.
Con questo termine, Bowlby si riferisce al ruolo svolto dalla madre nella relazione col bambino. La madre, in quanto principale figura di riferimento emotivo-affettivo, nel periodo in cui il bambino comincia a muovere i primi passi nell’esplorazione del mondo che lo circonda, rappresenta potenzialmente una base sicura che può permettere al bambino da un lato la libertà necessaria per l’esplorazione, dall’altro un possibile conforto e riparo alla presenza di eventuali ostacoli o pericoli.
Un attaccamento sano ed equilibrato permette al bambino e all’adulto che questi diventerà, di creare relazioni sane in cui ci sia un equilibrio tra il bisogno d’individuazione e d’indipendenza e il bisogno di appartenenza, accudimento e contenimento.
L’attaccamento patologico, invece, è caratterizzato da un irrigidimento delle modalità di relazione e da uno squilibrio tra il bisogno d’intimità e d’indipendenza.
Si potranno quindi verificare relazioni in cui la persona, ad esempio, sacrifica il bisogno d’intimità a favore del distacco e dell’indipendenza. Questo è tipico delle persone che sviluppano un attaccamento di tipo insicuro – evitante.
Oppure relazioni in cui la persona sacrifica la propria individualità e autonomia per ottenere quella vicinanza fisica, rassicurazione e contenimento emotivo di cui ha profondamente bisogno. Questo è tipico di persone che hanno un tipo di attaccamento insicuro-ambivalente e sono più a rischio di sviluppare una dipendenza affettiva.
La capacità di realizzare un buon equilibrio tra il bisogno di autorealizzazione e autonomia (che riguarda la capacità di essere se stessi) e il bisogno di appartenenza all’altro e riconoscimento dipende dal senso di autostima personale e di sicurezza interiore.
Il senso di autostima personale è la valutazione soggettiva che facciamo circa le caratteristiche personali che ci contraddistinguono; tale valutazione può essere positiva o negativa e comincia a formarsi nei primi anni di vita a seguito dell’interazione con le principali figure di accudimento.
E’ una percezione soggettiva, dunque considerata la sua natura, non è fissa e stabile, ma può cambiare nel tempo.
Per parlare di legame di attaccamento è necessario che avvengano tre condizioni di base:
– Ricerca della vicinanza (tra chi riceve accudimento, contenimento fisico e/o emotivo, ecc. e chi lo offre);
– Protesta per la separazione (manifestazione dei cosiddetti “comportamenti di attaccamento” che accadono quando si avverte che la relazione non è più garantita, ad esempio il pianto del bambino quando la madre si allontana);
– Base sicura (atmosfera di sicurezza e fiducia verso la figura che si prende cura del bambino).
La relazione che si sviluppa tra la madre e il bambino nel corso della prima infanzia può essere considerata un prototipo delle relazioni di attaccamento che l’adulto svilupperà nel corso del suo ciclo di vita.
Da bambini, impariamo, infatti, a stare al mondo, tramite l’interazione con le nostre principali figure di accudimento e attraverso questo contatto ci formiamo delle rappresentazioni mentali sull’immagine che abbiamo di noi, degli altri e dei loro stati affettivi e su come funzionano i rapporti tra le persone.
Queste rappresentazioni mentali che in psicologia si chiamano MOI (Modelli Operativi Interni) influenzeranno le nostre scelte affettive.
Main e collaboratori (1987), hanno realizzato uno strumento, l’Adult Attachment Interview, un’intervista semistrutturata, che identifica l’atteggiamento dell’adulto nei confronti dell’attaccamento.
Grazie a questi studi e a quelli che seguirono, è possibile individuare i modelli di rappresentazione interna del sé e delle figure di attaccamento in età adulta. Questo permette anche una classificazione degli adulti in base al tipo di attaccamento:
– Free (Adulti sicuri o responsivi); sono persone con attaccamento sicuro.
Se il modello interno è di tipo sicuro si prediligerà una relazione con una persona che ha un attaccamento sicuro. I sicuri si cercano tra di loro. Nella relazione si realizzeranno le caratteristiche di una coppia sicura: responsività, disponibilità, apertura al dialogo, gestione costruttiva delle difficoltà, ricerca della soluzione in modo costruttivo. Nel rapporto, inoltre, si cercherà qualcuno che confermi la personale maturità all’interno di uno scambio caratterizzato da reciprocità, attenzione e alternanza di ruoli. Le persone con attaccamento sicuro sono anche in grado di chiedere aiuto quando ne sentono il bisogno e lo offrono con altrettanta facilità.
– Dismissing (Adulti distanzianti); sono individui con attaccamento di tipo evitante.
Le persone con questo tipo di attaccamento tendono a limitare l’espressione dei sentimenti negativi (rabbia, ansia, dolore) ed evitano le richieste di aiuto. Non amano entrare in conflitto con gli altri perché ciò li porterebbe a contatto con quello che provano. Descrivono le loro relazioni come basate sulla paura dell’intimità e hanno bisogno di porre limiti alla vicinanza emotiva con l’altro.
– Entangled (Adulti preoccupati); sono persone con attaccamento di tipo ansioso-ambivalente.
Gli individui con questo tipo di attaccamento vivono la paura della perdita e hanno la tendenza da adulti ad aggrapparsi al partner. La ricerca dell’intimità è vissuta in modo conflittuale: da un lato c’è un desiderio di fusione col partner che è idealizzato, dall’altro sono spaventati e alternano un atteggiamento di eccessiva vicinanza a uno di eccessiva distanza. La separazione, intesa come distacco, è intollerabile.
– Unresolved (Adulti con lutti irrisolti); sono persone con stile di attaccamento disorganizzato.
Gli individui con questo tipo di attaccamento assumono in modo estremo atteggiamenti ambivalenti. Hanno una percezione di sé come persone non amabili e si aspettano di essere o sentirsi rifiutati nella relazione. Con le loro figure di attaccamento hanno vissuto situazioni relazionali caratterizzate da imprevedibilità e incostanza, trascuratezza, situazioni di abuso e di lutto. Tutto ciò che hanno sperimentato da bambini, lo trasferiscono nelle loro relazioni adulte. E’ facile che persone con questo tipo di attaccamento si cerchino tra loro.
Conoscere il nostro modello di attaccamento ci aiuta a divenire consapevoli del modo in cui siamo abituati a vivere le nostre relazioni affettive e del modo in cui ci rapportiamo agli altri e apportare, laddove necessario, dei possibili aggiustamenti.
Chi ha avuto la possibilità di sviluppare sin da bambino rapporti armoniosi con le proprie figure di attaccamento è più facilitato in questo ma ciò non significa che se abbiamo avuto relazioni insoddisfacenti o povere affettivamente con le nostre figure di attaccamento siamo allora destinati ad avere rapporti infelici da adulti.
L’individuo, infatti, ha sempre la possibilità di sviluppare, lungo il suo percorso di crescita relazioni più armoniose con altre persone significative. Attraverso i rapporti amorosi, inoltre, si tenta di correggere gli aspetti sfavorevoli dei propri modelli di attaccamento.
Un partner con un modello di attaccamento sicuro, ad esempio, grazie alla sua capacità di assumere sia una posizione di dipendenza, sia di essere l’oggetto di dipendenza dell’altro, può offrire al partner che ha un modello di attaccamento insicuro un’esperienza emozionalmente correttiva e, il partner, in questo caso, potrebbe riuscire a comportarsi in modo più flessibile ed equilibrato.
Naturalmente non in tutti i rapporti di coppia è possibile riuscire ad ottenere ciò per diversi motivi. Quando in un rapporto di coppia notiamo, ad esempio, che il grado di sofferenza percepito è maggiore rispetto al senso di benessere, può essere molto utile intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Questo è maggiormente valido nei casi in cui notiamo che nei rapporti di coppia, nonostante le nostre buone intenzioni, ci ritroviamo di fronte alle stesse difficoltà anche con partner con differenti caratteristiche.
Un lavoro psicoterapeutico efficace, infatti, permette di correggere gli aspetti sfavorevoli del nostro modello di attaccamento e permetterci di affrontare i rapporti con gli altri in modo più flessibile e armonioso.